Sappiamo che ogni essere umano ha un enorme potenziale a sua disposizione, ma se parliamo di raggiungere obiettivi o avere successo nella vita, quanto di questo potenziale ci serve? O meglio ancora, è il potenziale che abbiamo a disposizione a fare la differenza o come lo usiamo?

Per rispondere a questa domanda proviamo solo ad immaginiamo due persone con davanti a loro la stessa storia, le stesse possibilità e anche…. lo stesso potenziale!

Ognuna di loro ha tutte le risorse di cui ha bisogno, come anche noi del resto. Cosa potrebbe fare la differenza? Perchè a parità di risorse le persone possono ottenere risultati totalmente differenti?

La differenza è nel modo in cui usano il potenziale che hanno a disposizione.

Quello che conta quando si parla di obiettivi, o di pianificare la vita per ottenere il successo che vogliamo, non è sapere quanto è grande il potenziale che abbiamo a disposizione, ma come lo usiamo, cioè quanto ci alleniamo a farlo fruttare, ed è cosi in ogni campo.

Prendiamo un ragazzo timido, che non riesce ad approcciarsi all’altro sesso. Potrebbe avere davanti a sé centinaia di ragazze da conoscere, ma se userà con ognuna frasi con parole a valenza negativa del tipo: “scusa”… “posso?”… “non vorrei disturbare”… sarà veramente difficile ottenere un buon risultato. In lui ci sono già credenze del tipo “sono timido e impacciato con le donne”, i risultati miseri che potrà ottenere possono solo che rinforzare la sua identità di persona timida.

Se io fossi una persona che crede di non piacere alle donne e trovassi una ragazza gentile, che mi trova interessante, cosa potrei mai dire a me stesso?

Di certo direi: “Va beh è un caso, io di solito non piaccio alle donne”, però appena trovo una ragazza che mi manda al diavolo, vado subito a confermare la mia credenza iniziale “lo sapevo, io non sono una persona che piace alle donne”.

Immaginiamo la situazione contraria. Un ragazzo che ha la credenza potenziante di essere bello, estroverso e simpatico, un tipo che piace (anche se non glielo ha mai detto nessuno)

In questo caso il ragazzo in questione può ricevere anche numerosi rifiuti, la colpa non potrà però essere la sua, perché lui è un “tipo che piace”, troverà quindi mille soluzioni possibili a quei rifiuti.

Quante volte iniziamo delle attività di cui non siamo molto convinti, usando frasi del tipo: «Non credo di riuscire a fare questa cosa», oppure «Posso provare, ma se fallisco?».

Se iniziamo qualunque cosa con delle credenze cosi limitanti attingeremo veramente poco al nostro potenziale, cioè non metteremo in azione tutta la nostra energia e voglia di fare, anzi, agendo già demotivati è facile andare incontro ad un fallimento.

Però è vero anche l’opposto: quante volte iniziamo ad agire energicamente convinti di riuscire ad ottenere un risultato positivo?

Magari sapevamo dall’inizio che non era facile raggiungere quell’obiettivo, però era talmente importante per noi che siamo stati in grado di ottenere quella motivazione che ci ha permesso di attingere a piene mani al nostro potenziale.

Le situazioni che viviamo possono anche esser simili a quelle che vivono tante altre persone, ma è come reagiamo ad esse che fa la differenza o meglio, è come decidiamo di usare il potenziale che abbiamo a nostra disposizione.

 

Per approfondimenti consiglio i miei libri:
Perchè succede tutto a me? – edizioni franco angeli
Costruisci il tuo successo – edizioni psiconline

 

 

Fabio Pandiscia

Dottore in Psicologia ad indirizzo clinico e di comunità, Ricercatore e Master Trainer PNL , Autore di vari libri sul linguaggio del corpo, miglioramento personale e PNL. Coach Counselor con certificazione ISI-CNV, Imprenditore e Partner di varie...

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