L’EPICA APOCRIFA DEL NOSTRO INIZIO ci svela

LA POTENZA GENTILE E FERMA DEL FEMMINILE SPIRITUALE

Ai confini di un mondo che volgeva alla fine, il Tempo si organizzò per far nascere un nuovo inizio.

Successe che, non si sa se per destino o per incuria, il pianeta di cui vi andiamo a raccontare fosse contaminato da radiazioni cosmiche che nuocevano agli abitanti e alle risorse necessarie per il proseguimento della vita. Gli effetti visibili sui cittadini si esprimevano, nei soggetti di sesso maschile, con rabbia, aggressività e mania di possesso, mentre nei soggetti femminili con seria preoccupazione, osservazione e attesa. Pur essendo, entrambe le manifestazioni, inutili alla soluzione del problema, nessuno si accorse che i maschi si evolvevano verso una forma di follia alimentata da una bramosia irragionevole e insensata mentre le femmine ne rimanevano, seppur passivamente, immuni. La loro struttura fisiologica, predisposta per la creazione e la crescita della vita, riusciva a trasformare le radiazioni in un tipo di energia funzionale alla vita stessa e diventavano, come conseguenza, semplicemente più longeve.

La società, organizzata secondo una struttura gerarchica militare, manteneva lo studio della ricerca per l’antidoto alla contaminazione nelle alte gerarchie scientifiche e di governo, tutte maschili, mentre le donne, non considerate, si adagiavano in un’attesa passiva, al margine della società.

Il reggente in carica venne spodestato con l’accusa di inettitudine da un pretendente, e durante una lotta corpo a corpo il primo ferì molto gravemente il secondo provocandogli una seria menomazione. Questo fu motivo della deflagrazione, in tutta la sua forza, della follia degenerativa già iniziata dalle contaminazioni, alimentata dalla rabbia e dalla vendetta. Così la più alta carica dello Stato, una volta sul trono, innescò una politica di distruzione che credeva forse potesse compensare la sua mutilazione. Ma ciò che invece s’innescò non ha smesso di distruggere fino ai giorni nostri.

Già padre di tre eredi, due maschi e una femmina, il nuovo re diede incarico al suo primogenito, che era anche primo scienziato del regno, di trovare una soluzione alle radiazioni e allo stesso tempo di vendicarlo della menomazione subita, uccidendo e annientando ogni parte di essenza vitale dell’avversario in modo che non ne rimanesse nessuna memoria. Questo significava prendere la sua potente anima, dopo la morte del suo corpo, e utilizzarla come pila energetica per qualche progetto che si sarebbe rivelato utile.

Il figlio si rese conto che la richiesta andava oltre la ragionevolezza e saggezza di un buon capo di Stato e che il re stava subendo gli effetti delle radiazioni, che aumentavano velocemente i primi sintomi della follia, ma si sentì obbligato ad obbedire agli ordini, perché, si disse, provenivano dal suo re e perché disattenderli avrebbe comportato la sua morte, anche se era suo figlio. Mentre ragionava in questo modo assolutamente razionale, e cercava una soluzione alternativa, si rese conto che anche lui stava perdendo il suo equilibrio e la sua lucidità di essere cosciente. Sembrava che queste frequenze radioattive entrassero nel cervello potenziando i circuiti della razionalità che veniva però scollegata dai principi dell’etica. Una razionalità che era in grado di trasformare la verità interpretando situazioni negative come positive, perché distaccate dalla valutazione imprescindibile della coscienza. Questo non succedeva invece nei soggetti femminili, perché le frequenze che entravano nella loro mente venivano intercettate e processate non dalla parte logico-razionale, propria del cervello, ma dalla saggezza tipica della coscienza che ha come priorità la vita, e da essa trasformate in energia da incanalare in un’altra direzione. In poche parole avevano delle caratteristiche spirituali molto più forti dei maschi, e si sa che quando la follia logico-razionale prende il sopravvento, solo la spiritualità può ristabilire l’ordine e l’equilibrio.

Ma neppure il figlio scienziato, che pure conosceva molto bene la sua razza e la sua fisiologia, come pure la potenza della sua spiritualità e DNA divino, si rese conto che l’unica possibilità di salvezza risiedeva nelle rappresentanze femminili. Vedeva che, ad uno ad uno, tutti i gerarchi del governo iniziavano a dare segni di follia ma non sapeva come intervenire per interrompere questa degenerazione. Tutti ragionavano in modo assolutamente logico e deduttivo, legiferando e parlando solo di rispetto alle norme, una lettura che diventava difficilmente argomentabile se non messa in contraddizione dalle ragioni basate sugli assiomi completamente diversi di una coscienza. La coscienza avrebbe potuto contrastare la mal interpretazione delle leggi e la loro rigida applicazione con l’affermazione e la declinazione dei suoi valori, ma senza di essi come punti di riferimento, in opposizione alla sterile razionalità, i loro ragionamenti erano come schegge impazzite nel deserto.

Prima che fosse troppo tardi, un’avanguardia al seguito del figlio scienziato andò in esplorazione del cosmo alla ricerca di un rimedio alle radiazioni, e lo trovò sul pianeta Terra. Il suo sottosuolo era ricco di oro, le cui molecole immesse nell’atmosfera del suo pianeta sarebbero state idonee per creare uno schermo di protezione dalle radiazioni.

Si ebbe bisogno di mano d’opera e qui si presentò l’occasione per utilizzare la potenza dell’anima del reggente spodestato. Avvalendosi delle loro conoscenze avanzate in ingegneria genetica, il suo DNA divino fu introdotto nel DNA di una razza di ominidi autoctona per renderla atta a lavorare ma allo stesso tempo fu un modo per intrappolarlo su questo pianeta primitivo, renderlo inerme e senza possibilità di fuga. Fu qui che il Tempo si organizzò per creare un nuovo inizio di storia, quella che noi conosciamo, e che finì tristemente per essere uguale alla prima.

Infatti, la storia ci viene trasmessa da alcuni come leggenda, ma molti di noi sanno che, qui sulla Terra, stiamo ripetendo gli stessi identici eventi del nostro prologo. Abbiamo radiazioni solari che ci stanno distruggendo, i governi sono impazziti e non prendono le decisione corrette per proteggere i cittadini e le risorse necessarie alla vita, si mal legifera e mal interpretano le leggi, nei leader come nel popolo sembra estinta la coscienza, il maschile è ossessionato dalla perdita del potere e della sua virilità, le donne sono spesso mercificate, in alcuni casi relegate ai margini della società o peggio ancora mascolinizzate per sopravvivenza, alimentando il maschile animale a scapito della loro parte spirituale, e nonostante siano rimaste longeve come le loro antenate non umane, molte stanno languendo nell’attesa e nella passività. L’attesa è stata la trappola in cui è stata tenuta in entrambe le storie ed entrambi i pianeti, e tutt’ora gran parte del femminile spirituale risiede inutilizzato.

Quello che ci rimane dei passati splendori di questa nostra pre-i-storia sono solo l’importanza che diamo all’oro che, nonostante a noi umani non serva a nulla di produttivo se non per frivoli ninnoli ornamentali, lo consideriamo il valore base della nostra economia; la distruttività e la follia della bramosia fondata sulla logica e la razionalità del possesso che viene adottata e riproposta in ogni governo moderno; e l’indifferenza, che in molti casi diventa ripudio e annichilimento, verso il femminile, con la sua potentissima parte spirituale.

Le maggior parte delle donne come le conosciamo ora non rappresentano più il femminile spirituale originario. Dopo decine di migliaia di anni, sono state svilite, martoriate, flagellate e psicologicamente cesellate per poter essere inserite a far da pila a una struttura maschile cui da la sua energia, e che opera con la follia originaria dell’accumulo, della bramosia, della distruzione, della vendetta, dell’appropriarsi senza scrupolo, senza permesso né gratitudine. Il loro DNA divino è stato massacrato per renderle eunuchi e toglier loro le caratteristiche di vita, di giustizia, di creatività, di amore e rispetto di loro naturale appartenenza. Le memorie genetiche degli effetti delle radiazioni hanno progressivamente trascinato nell’oblio totale la parte spirituale del maschile lasciando solo un maschile animale, che ha permesso di militarizzare il pianeta tramandando le successioni alle alte reggenze, che nell’antichità erano la guida spirituale per i popoli, solo come discendenza di sangue. E il DNA divino da cui provenivano si è avvizzito.

Lo spirito del femminile invece non è mai morto. Anche dopo millenni di storia subordinata e secondaria come quella che abbiamo avuto, quell’essenza non ha potuto, per sua natura, esaurirsi. Della storia originaria c’è rimasta la segregazione e l’attesa, la passività, l’inadeguatezza e un po’ la paura di una gerarchia maschile irriconoscente. Ma da questa nuova storia che non è ancora finita, il femminile spirituale ha la sua opportunità di trarne un epilogo completamente rivisitato. La sua potenza di DNA divino è ancora conservata e tramandata in chi, uomo o donna che sia, è stato in grado di attendere senza perdere la propria coscienza e la fiducia nell’azione. Vive in coloro che hanno ancora il coraggio di indignarsi invece di voltare la faccia e rimanere sordi alla chiamata della giustizia, sua forza rigeneratrice primaria.

La Terra, nostra grande madre, contenitore di un’essenza femminile spirituale immensa, ormai indispettita dal virus maschile, si è stancata e ci fa da guida. Chiama in soccorso la sorella Luna e sua figlia Acqua-delle-piogge-e-degli-oceani, sorgente di vita, e insieme minacciano di sommergere e distruggere tutto il creato maschile, se non si ravvede.

Chiama anche tutti quelli che non si sono mai accontentati di vivere come una razza animale umana ma hanno difeso i valori della coscienza e della spiritualità contro quelli della razionalità calcolatrice e della fredda logica manipolatrice. Li chiama a raduno, in adunata, perché escano dalla passività e dall’attesa per entrare nella politica, nei governi, nelle scienze, nell’industria, nell’economia, nell’istruzione, nello sviluppo, nell’evoluzione e nel progresso per sradicare la follia maschile e sostituirla con la saggezza, l’etica, l’amore, la giustizia, la responsabilità, la cooperazione e il buon governo.

Il femminile spirituale, con la sua forza creatrice, ha un potere di trasformazione che non può essere arrestato, se tenuto direzionato, presente e determinato. Prova ne è che, quando il figlio scienziato già contaminato dalla follia, fu raggiunto dalla sorella sulla Terra, volle a tutti costi avere con lei un figlio maschio per garantire la sua discendenza al trono e superare così gerarchicamente il fratello, ma lei partorì otto femmine. Il suo potere femminile, che già aveva trasformato le radiazioni nocive del suo pianeta, era riuscita a trasformare anche la follia, che era dentro il seme del fratello, nei feti che portava in grembo.

La sorella ha sempre tenuto fermo e presente il suo femminile spirituale. Avrebbe potuto salvare il suo pianeta se le avessero permesso di governare ma la caratteristica prevaricante del virus maschile non glielo concesse. Ora il femminile spirituale suo discendente che è in noi non deve aspettare che gli sia concesso nulla. Con la sua fermezza e determinazione deve prendersi il ruolo che gli spetta come presa di responsabilità nei confronti di una gestione completamente irresponsabile di chi ha operato fino adesso sulla Terra.

Il maschile si è dimostrato inadeguato a governare con saggezza. L’incuria è diventata la sua fede che ha riservato un macabro destino per tutti. Giustizia diventa impedire che tutto questo continui. Allora il Tempo, che crea ere storiche da impulsi di vita straordinari, si organizzerà per creare un nuovo promettente inizio. Un inizio di una nuova civiltà, modello di vita imprescindibile dalla spiritualità, tutto secondo il femminile spirituale.

Infatti, la leggenda conserva tra i suoi strali una sua profonda e terrificante profezia. Alla fine del tempo, quando la follia arriva al suo culmine e non vi è più via di ritorno, il femminile spirituale, come un vento portatore di luce soprannaturale, sfiora e riaccende il seme divino in uomini e donne che ne hanno ancora conservato una scintilla. Quella scintilla freme quando quel vento passa. Lo riconosce e in esso vibra, rinasce e vive. S’illumina e fa vibrare altre scintille che a sua volta sfiora e accende, innescando un’attrazione elettiva con quella parte così potente del mondo che le appartiene, e che aggrega uomini e donne evoluti nello spirito. Fatale a qualsiasi follia, essa accende il DNA divino in ognuno di noi esaurendo quello obsoleto animale e creando un futuro nuovo.

Siate vigili, perché il tempo si sta preparando per creare presto un nuovo inizio.

Simona Valesi

Scritto in tempi non sospetti il 24 agosto 2019, è incredibilmente attuale oggi, 10 maggio 2020, in piena emergenza coronavirus.

 

 

Simona Valesi

Direttore Responsabile di OlisticNews. Giornalista pubblicista, milanese di nascita e californiana d’adozione, ha scritto per diverse testate italiane e statunitensi. Decisa a opporsi all’informazione denigratoria sensazionalista, volutamente...

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