Latte materno, come cominciare bene la vita

L’allattamento al seno non è solo un modo di nutrire il proprio figlio ma anche un canale biologico attraverso cui la diade madre-bimbo può stabilire le basi del proprio rapporto futuro. Si colloca esattamente in quella fase delicata, il puerperio, che conclude il percorso della nascita iniziato con il concepimento e proseguito con la gravidanza e il parto.

Ogni animale mammifero allatta i propri cuccioli, ne va della loro sopravvivenza, così il “cucciolo” d’uomo ha bisogno del latte materno per vivere, per crescere in equilibrio e in armonia con la natura, proprio perché il latte materno è l’alimento più naturale per lui. Esso contiene tutti i nutrienti per la sopravvivenza, garantisce il miglior accrescimento, è specie-specifico, equilibrato, sempre pronto; inoltre, è a temperatura costante, sterile ed economico.

Il latte materno, prima di essere definitivo intorno alla 10a-15a giornata dopo il parto, è colostro nei primi 3 o 4 giorni e poi latte intermedio, con caratteristiche nutrizionali e biochimiche differenti che ne esaltano i benefici.

Il colostro possiede una quota di proteine maggiore rispetto al latte maturo, soprattutto immunoglobuline (anticorpi), lattoglobuline e lattoalbumine. Contiene alti livelli di beta-carotene e quantità maggiore di vitamina C, E e sali minerali. È invece povero di grassi, per questo ha poco valore nutritivo.

Il latte intermedio, che rappresenta la fase di transizione, è l’evoluzione delle proprietà fisico-chimiche verso il latte maturo.

Il latte definitivo contiene: lattosio, vitamine e sali minerali, proteine e grassi.

Il lattosio è uno zucchero, disaccaride, composto da una molecola di galattosio e da una di glucosio. Il galattosio favorisce l’eliminazione della bilirubina e, quindi, il buon funzionamento di fegato e reni, ma anche lo sviluppo del sistema nervoso centrale del neonato.

Le vitamine presenti sono: vitamina D e K in basse concentrazioni, vitamina E con azione antiossidante, vitamina A che agisce sul sistema nervoso centrale e sulla retina, la vitamina C che regola il metabolismo del ferro, il complesso B, l’acido folico e la biotina necessari per la crescita. Nel latte maturo tutti i sali minerali sono rappresentati, anche se con contenuti relativamente bassi.

Le proteine sono quelle specifiche del latte, cioè prodotte dalla ghiandola mammaria, e quelle plasmatiche.

Le proteine specifiche del latte sono: caseine (alfa, beta e gamma), alfa-lattoalbumina, immunoglobuline IgA (in quantità molto importante) e lattoferrina.

La lattoalbumina e la lattoferrina facilitano l’assorbimento di ferro; la lattoferrina protegge l’intestino dalle infezioni da Escherichia coli.

Le proteine di origine plasmatica, derivate dal plasma, sono: sieroalbumina, identica all’albumina del siero, immunoglobuline IgG e IgM, in scarsa quantità scompaiono entro il primo mese di puerperio.

I lipidi sono presenti nel latte maturo come acidi grassi saturi (palmitico e stearico), acidi grassi monoinsaturi (oleico) e acidi grassi polinsaturi (linoleico, linolenico). Da questi ultimi derivano gli acidi grassi a lunga catena, arachidonico (omega3) e dicosaesanoico (omega6) che costituiscono i fosfolipidi del sistema nervoso centrale e sono coinvolti nella sintesi delle prostaglandine.

Le funzioni protettive sono affidate a fattori umorali (immunoglobuline, lattoferrina e lisozima), a fattori cellulari (macrofagi, granulociti neutrofili, linfociti) e a fattori immunomodulanti.

Il latte materno è un sistema biologico regolato in modo dinamico in base alle esigenze del lattante, così non fornisce solo una protezione passiva ma favorisce anche lo sviluppo delle competenze immunologiche del bambino.

Abbiamo appena passato in rassegna i componenti e le caratteristiche nutrizionali e biochimiche del latte materno, sottolineando l’importanza di tutte. Proprio per questo è importante sapere che esso è l’alimento più completo per il neonato e il lattante, e non basta dire che “fa bene”.

Allattare al seno, poi, giova sia alla mamma sia al bimbo, in quanto favorisce la continuità del legame prenatale, garantendo l’equilibrio psico-fisico necessario alla crescita del bimbo stesso e incrementando nella donna la competenza ad essere madre.

Michel Odent, chirurgo e ostetrico di fama internazionale, afferma che “l’allattamento inizia prima che il bambino nasca”: il corpo materno, infatti, si prepara alla secrezione del latte prima della nascita con un meccanismo che, partendo dal dolore fisiologico in travaglio di parto, è in grado di attivare un sistema di protezione contro il dolore stesso, aumentando i livelli di beta-endorfine che, a loro volta, stimolano la secrezione di prolattina, l’ormone deputato alla produzione di latte.

Ancora prima, durante l’intero periodo della gravidanza, vengono secreti ormoni come HPL, estrogeni e progesterone, la cui azione sinergica favorisce lo sviluppo e la preparazione della mammella all’allattamento.

In natura nulla è lasciato al caso. La natura, senza dubbio, è in grado di fornire alla donna una risorsa che, una volta utilizzata, le permetterà di vivere un’esperienza piena e gratificante, a favore di un rapporto intimo con il proprio figlio, senza trascurare i benefici ed i vantaggi derivanti da un’alimentazione sana e completa.

 

Dott.ssa Ost. Elsa Del Bo

Redazione

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