Quest’anno per la prima volta si è tenuto in Italia in collaborazione con la Federazione Mediterranea Yoga il Congresso Unitario Europeo a cura dell’Unione Europea Yoga, la più autorevole organizzazione di yoga che da 40 anni riunisce scuole e insegnanti di 20 Paesi, per offrire il meglio dello yoga in Europa, in ben 6 giornate di attività con un parterre di ospiti davvero internazionale!

Il Congresso si è riunito a Catania sotto la guida esperta di Wanda Vanni alla fine di aprile con particolare riferimento ad un tema di elevato valore filosofico, culturale ed esperienziale: PARINAMA, la Trasformazione.

Parinama apre uno spiraglio allo sviluppo di profonde riflessioni per migliorare la comprensione dello yoga, per imparare a dare una direzione più efficace alla pratica personale in armonia con gli indirizzi tramandati dalla tradizione. Il termine parinama è la testimonianza palese che il processo meditativo è possibile solo se accade una vera e profonda trasformazione interiore e la trasformazione in questione si potrebbe manifestare in modo costante e permanente.

Sono stati sei giorni intensi ricchi di attività, conferenze, presentazioni, insegnamenti e lezioni pratiche. Nell’edizione di quest’anno si sono affiancati molti prestigiosi insegnanti delle principali federazioni yoga di oltre 20 paesi europei:

Swami Nityamuktananda, Atmananda, Swami Asokananda, Saùl Becana Guio, Susanne Bohrmann-Fortuzzi, Giorgio Cammarata, Sabina Cesaroni, Gabi Gillessen, Roland Haag, Swami Krishnapremananda, Francois Lorin, Antonio Nuzzo, Francesca Palombi, Christina Riebesell, Willy van Lysebeth, Wanda Vanni, Barbara Woehler.

Molto importante e apprezzata anche la presenza di due autorevoli professori di indologia e sanscrito: Stefano Piano e Gianni Pellegrini che hanno contribuito con la loro approfondita conoscenza dei testi vedici ad offrire un ampio e solido supporto a chi desidera approfondire la via dello yoga.

Oggi più che mai, in tempi dove lo Yoga subisce una mercificazione continua, per trasmettere la base filosofica Yoga è necessario conoscerne il sapere profondo.

Teoria e pratica si sono fusi nell’esperienza del congresso per offrire a chi pratica Yoga una una visione chiara del progetto e riportare al centro i valori che seguono l’essenza, il rigore e l’autenticità dell’insegnamento. Lo Yoga è un processo e un mezzo per attivare il proprio potenziale con pratiche spirituali, mentali e psicofisiche e occorre competenza e abilità per trasportare lo Yoga dalla tradizione indiana ai bisogni degli occidentali di oggi senza snaturarne l’essenza. Troppo spesso infatti lo Yoga “moderno” si discosta dalla finalità originale per assimilare pratiche e attitudini proprie di altre discipline come ginnastica artistica, fitness, pilates, stretching che pur avendo nobilissimi intenti perseguono obbiettivi totalmente differenti.

Per fare chiarezza e condividere con i lettori un accenno di questa visione abbiamo chiesto ad alcuni illustri maestri e insegnanti di fama internazionale presenti al Congresso di darci una breve definizione di qual’è lo scopo dello yoga e qual è l’atteggiamento che consigliano di adottare durante una pratica.

Francois Lorin, co-fondatore dell’Istituto Francese di Yoga

Lo scopo dello yoga è quello di raggiungere uno stato di libertà interiore, libera da condizionamenti, non solo l’ottenimento di uno stato di benessere fisico. La filosofia dello yoga è molto più profonda del semplice essere in buona salute. Trovare delle risposte alle domande più importanti della vita, perché c’è una vita? Cos’è la coscienza? Chi sono io? Sono solo corpo, mente? Questo è il vero scopo dello yoga e quello che dobbiamo chiederci per trovare una risposta alle più importanti domande della vita. Memoria, cultura, pensiero non sono sufficienti e troppo limitati per dare una risposta.

Quando pratico asanas, due cose che ritengo molto importanti sono essere creativi non praticare seguendo una routine, rendere la pratica un’esperienza sempre nuova nei contenuti e nella scoperta verso ciò che accade. Non devi pensare, il pensiero è un ostacolo, devi sentire cosa accade nel corpo, alle tue percezioni, a livello mentale per andare oltre e giungere a uno stato di silenzio mentale non così semplice da raggiungere. Non è tanto la forma che conta ma il modo in cui tu entri in essa e in cui rimani in osservazione di ciò che accade al tuo interno. Attraverso questa esperienza c’è una qualità di silenzio che scaturisce che può perdurare per qualche istante o per un certo lasso di tempo anche dopo la pratica che può darti l’esperienza di ciò che accade aldilà del tuo funzionamento ordinario.

Antonio Nuzzo, fondatore della Federazione Italiana Yoga, vice presidente della Federazione Mediterranea Yoga

Lo scopo dello yoga più comune è quello di condurci alla conoscenza di noi stessi. Per realizzare questo scopo c’è una strategia che ci consente di creare le basi di una pratica che serve a sviluppare la visione interiore. Dalla visione interiore nasce la comprensione.

La prima esercitazione da fare è conoscere il nostro strumento d’azione che è il corpo attraverso l’osservazione globale delle percezioni sensoriali che sono il vero linguaggio del corpo che va conosciuto, sentito, percepito.

Noi pensiamo di conoscere il corpo solo perché ci riferiamo alla forma che il corpo ha nello spazio perché gli strumenti sensoriali soprattutto la vista ci danno l’indicazione della forma, attraverso la pratica dello yoga bisognerebbe andare oltre la forma e percepire il corpo nella sua vita più intima.

Passare dalle percezioni sensoriali più forti delle parti maggiormente assoggettate allo sforzo a quelle più sottili più leggere delle zone rilassate senza perdere di vista l’insieme ci permette di avere un quadro percettivo sensoriale globale.

Oggi c’è una grande separazione fra mente e corpo e questa grande separazione si deve ridurre, perché mente e corpo sono la stessa cosa. Lo Yoga ci permette di sperimentare l’Unione di questi due opposti.

Willy Van Lysebeth Figlio di André, pioniere dello Yoga in Europa (co-fondatore dell’UEY)

Lo scopo dello Yoga è un complemento di un potenziale d’essere a diversi livelli e nei diversi campi dell’essere. Dalla salute per esempio alle modalità di creatività come il gioco.

Il vero senso dello Yoga è la condivisione, l’aspetto relazionale con gli altri che non deve essere individuale ma aperto verso gli altri.

Durante la pratica l’atteggiamento da adottare è non “fare l’asana” ma piuttosto fare senza fare (non è un gioco intellettuale), abbandonarsi a una forma, una posizione, un esercizio e in questa situazione ascoltare lasciarsi andare, scoprire, essere in ricerca, senza volere senza avere un obiettivo particolare un utilitarismo…

Swami Asokananda, monaco dal 1973 è Presidente del New York Integral Yoga Institute

Lo Yoga ha lo scopo di mantenere il corpo in uno stato rilassato e in buona salute, tenere la mente calma e pacifica in tutte le situazioni per avere una vita utile e produttiva. Questi importanti traguardi sono possibili attraverso la pratica dello yoga e sono al servizio della nostra esistenza.

Le posture fisiche durante le lezioni di yoga non sono separate dall’obiettivo dello yoga. L’obiettivo dello yoga è quello di entrare in uno stato di coscienza, quando senti che l’uno è tutto. Così quando sei in una postura e vuoi entrare in profondità con te stesso, la forma esteriore non è così importante. Se vuoi davvero sentirti a casa nel tuo corpo, concentrati e fai sì che il tuo respiro sia rilassato, focalizza il tuo intento, il tuo livello di energia e cerca di
connetterti con tutto ciò che ti circonda.

Gabi Gillessen, Presidente UEY

Lo scopo dello yoga è divenire consapevoli a tutti i livelli del nostro essere, portare consapevolezza al nostro corpo fisico e al corpo energetico, divenire consapevoli delle nostre emozioni, dei nostri pensieri e del nostro sé spirituale.

Quando pratichi un’asana, lascia che l’asana pratichi te quindi non approcciare un’asana con uno specifico obbiettivo o scopo ma poniti nella posizione nell’atteggiamento di ricevere, di sperimentare quello che la posizione ti offrirà quello che accadrà. In un’asana tu non pensi ma ti poni in uno stato di osservazione dove noti ciò che accade alla tua mente senza pensare a nulla in particolare. Il processo di un’asana è essere testimone, osservatore dell’esperienza, della pratica.

Swami Nityamuktananda Saraswati (Dr. Christa-Maria Herrmann – PhD; MA; MEd; DAD; Dip theol; Dip Ed; etc.)

Lo scopo dello yoga nella mia percezione non è solo la pratica delle asana per mantenere un corpo allenato. Gli antichi originalmente usavano lo yoga per osservare la mente e quello che stava per accadere, hanno visto come funziona e sviluppato un metodo per controllarla e riportarla alla vera consapevolezza che è tutto ciò che esiste. Questa filosofia è il vero scopo dello yoga.
La parola Asana in sanscrito significa stare fermi, seduti in modo da poterti mettere a fuoco dentro. Quindi anche quando fai un’esercizio è fondamentale porre l’attenzione all’interno di te stesso.
Non importa quello che sembri, quanto riesci a piegare le spalle, o la tua spina dorsale. L’importante è trovare quell’energia che ti muove e che sperimenti quella forza vitale che è dentro di te.

L’Unione Europea Yoga EUY nasce nel 1971 da Gerard Blitz e Andre van Lysebeth. Inizialmente come Unione delle Federazioni dello Yoga (UEFNY) la più antica organizzazione internazionale che ha da sempre il compito di diffondere e trasmettere l’essenza e la tradizione d’insegnamento nello yoga. I membri fondatori furono: dalla Svizzera K. Hugh. Dalla Francia la signora Claude Peltier, Roger Clerc, Nil Hahoutof. Dal Belgio André Van Lysebeth, Eric Gomez. Dalla Germania H. Ludke, Udke, H. Shulraffen.

Attualmente l’Unione è composta da 17 Federazioni Nazionali con sede in Francia.

La formazione yoga di quattro anni è concordata dall’EUY in modo analogo da tutte le federazioni membri per attuare gli stessi programmi e la stessa qualità e garantire l’insegnamento in modo che siano trasmessi gli elementi essenziali dello Yoga per ispirare e guidare gli studenti in un profondo viaggio alla scoperta del vero significato di questa disciplina, per una lunga ricerca di approfondimento e comprensione di tutti gli aspetti non verbali dello yoga.

L’EUY garantisce elevati standard di corsi di formazione per insegnanti e collabora a progetti di yoga fornendo linee guida sulle pratiche, la formazione e l’insegnamento.

I primi fondatori di questa organizzazione furono i pionieri dello yoga in Europa ed insieme ai personaggi più illustri diedero vita al primo Congresso Europeo di Yoga nel 1973 a Zinal in Svizzera, una rinomata località situata nella Val d’Anniviers. Un importante appuntamento per condividere il sapere yogico, le cui origini indiane definirono i valori comuni, per offrire agli appassionati un’opportunità di confronto e di approfondimento dell’autenticità dell’insegnamento dello Yoga. Nel 2018 ha celebrato il suo 45° anno di anniversario.

 

Gabriella Origano
*Credit: Photo Georgia Nuzzo

Gabriella Origano

Direttore Editoriale di OlisticNews, giornalista iscritta all’elenco dei pubblicisti dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia; lavora per anni nel campo delle Digital Graphic Arts per importanti editori e aziende internazionali. Scopre la...

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