Quante volte ci siamo posti una domanda del genere?
“Mi sono accorto che mentre parlavo mi sono grattato il gomito, cosa vuol dire?” oppure “Mi hanno detto che chi si tocca il naso sta mentendo, è vero?”
“Un mio amico mentre mi parlava di una cosa per me importante si è toccato l’orecchio: stava mentendo?”
Sarebbe comodo avere una mappa del corpo con le corrispettive funzioni, tipo:
– naso= bugia
– orecchio= onestà
– gola= fiducia
– occhi= paura.
Purtroppo NON è così!
Il nostro corpo ha zone sensibili, zone erogene, punti fragili, giunture, ma a che risulti tutt’ora alla scienza, non esistono punti specifici che abbiano un significato emotivo preciso.
Non si può in nessun modo capire cosa uno pensi solo dal fatto che si gratti o no un punto specifico del corpo.
Quindi, il prurito non indica nulla? Non è proprio cosi, ovvio che indica qualcosa!
Nel 90% dei casi significa che c’è un disagio specifico, e se questo non ha cause esterne del tipo: pizzichi di insetti, vestiti scomodi, eritemi cutanei e simili, allora vuol dire che il problema è di tipo psicologico. Ma questo non sta a significare che il nostro interlocutore sta mentendo.
Facciamo l’esempio più classico, si sente spesso dire che grattarsi il naso indica una menzogna. Fosse così semplice, saremmo tutti esperti!
Di sicuro, se uno alla domanda “Ieri sei andato a ubriacarti?” inizia a sudare, a balbettare, evita lo sguardo, è nervoso e si gratta il naso, qualcosa da nascondere ce l’ha. Ma appunto, occorrono un insieme di segnali per avere una qualche traccia di possibilità per sapere se si mente o meno.
Ci sono poi fantasisti che mappano il corpo come ad esempio: il viso grande tensione, il naso massima, il collo meno, il gomito scarsa, le gambe quasi nessuna.
Domanda: e allora se uno sfrega le caviglie non dovrebbe avere alcuna tensione. Ma davvero è così? Gli studi recenti ci dimostrano il contrario. Quindi, come regolarsi?
Non ci sono dubbi che un prurito crescente sia legato a un disagio in aumento, ma questo non vuol dire “bugia” ma appunto tensione emotiva.
Può essere benissimo imbarazzo, per dirne una, o paura. Gli studenti sotto esame tendono a grattarsi spesso il viso per un misto di timidezza, paura e tensione generale. Quindi il professore deve pensare che siano tutti bugiardi?
La verità è che non basta MAI un gesto per indicare qualcosa di preciso. Allo stesso tempo, questo è una spia di qualcosa che non va, quindi osservandolo dobbiamo ragionare su cosa sta accadendo. Sono segnali importanti che devono esser colti per calibrare al meglio la nostra comunicazione e riuscire ad essere molto più coinvolgenti e convincenti quando parliamo.
Fabio Pandiscia