La cura dello spirito fa bene al corpo. E’ un fatto emergente dalle ricerche epidemiologiche. La domanda è: cosa dobbiamo fare per restare in buona salute? Ebbene, secondo il Nurses Health Study*, serve anche una buona pratica meditativa o l’abitudine di pregare. Ne ha riparlato il Dott. Franco Berrino, durante la conferenza milanese “La Via della Longevità”, che lo ha visto protagonista insieme a Prof. Valter Longo.

Le infermiere che pregano vivono di più

«Nel Nurses Health si sono prestate decine di migliaia infermiere americane», spiega Berrino. «Sono state seguite per anni allo scopo di vedere come le loro abitudini alimentari, il livello di attività fisica e lo stile di vita impattano nel tempo sul rischio di ammalarsi. C’era anche una domanda: con quale frequenza vai al tempio? Quattro possibili risposte: mai, raramente, circa una volta alla settimana, due o più volte alla settimana. Si è visto che a parità di età, di terapie, di dieta, tabacco, esercizio fisico, le donne che vanno al tempio due volte alla settimana o più hanno una mortalità ridotta del 33%. Meno 20% per chi si limita a una sola visita al tempio alla settimana».

Ancora meglio se si canta il gospel

«Ma cosa vanno a fare le donne al tempio? Vanno a pregare, e ciò è molto simile alla meditazione così come ci arriva dalle tradizioni orientali. Risultato interessante anche perché la protezione sulla mortalità è significativamente maggiore per le donne afroamericane rispetto alle altre. Allora poniamoci quest’altra domanda: che cosa fanno di speciale le donne afroamericane che si recano al tempio? Cantano, loro hanno i gospel! Per cui se andate al tempio, o in chiesa, vi consiglio di cantare insieme agli altri».

Mind-body connection

Non deve sembrare strano. La mente agisce sul corpo e, in particolare, sul DNA. Diversi studi hanno dimostrato che le pratiche meditative, oggi definite mind-body, accendono alcuni geni e ne spengono altri. Può essere lo Yoga, il Tai chi, il Qi gong, le diverse forme di meditazione tra cui la mindfulness (la più nota in Occidente grazie a Kabat-Zinn). Ma anche la preghiera o la respirazione “di pancia” che agisce sul nervo vago.

Meno infiammazione, meno malattie

Ma come può accadere questo? Perché meditare influenza così profondamente il nostro stato di benessere e di salute? Questione di geni che sono sensibili al nostro stato interiore, allo stress, al rilassamento. Più stress significa più infiammazione cronica: non l’infiammazione acuta del mal di gola ma quella di basso grado. Non sappiamo nemmeno di averla. Ebbene, questa infiammazione silente a lungo andare crea danni enormi al corpo aprendo la strada alle malattie oggi più frequenti: ictus, infarti miocardici, cancro, demenze, diabete, per dirne solo alcune.

La Grande Via

Le prove scientifiche della stretta connessione tra corpo e mente sono ormai evidenti per chi sia disposto a prenderne atto. Ma non è semplice accogliere questo nuovo paradigma per noi occidentali. La cura dello spirito, comunque la si voglia chiamare, è una Via verso la salute. Così come la buona alimentazione e l’attività fisica moderata (optimum 40 minuti al giorno): insieme compongono la “Grande Via”, secondo l’insegnamento di Franco Berrino.

 

Fabio Fioravanti

 

BIBLIOGRAFIA

* Shansan L et al. Religious servide attendance and mortality among women. JAMA Intern Med 2016; 176: 777

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5503841/

https://lagrandevia.it/

Fabio Fioravanti

Giornalista professionista, ha lavorato per Corriere Medico come responsabile dell’area scientifica. E’ tra i fondatori de L’altra medicina magazine di cui ha curato il coordinamento redazionale. Collabora con testate e agenzie dell’area salute e...

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