In questo periodo di emergenza sanitaria, l’alimentazione è molto importante per aumentare e rinforzare le nostre difese immunitarie, per prevenire disturbi e difenderci dall’aggressione di microrganismi. In questa intervista l’epidemiologo Franco Berrino ci racconta come è possibile vivere più a lungo adottando un’alimentazione e uno stile di vita sano ed equilibrato.

Professore, cosa si intende per via della longevità? – Oggi diventiamo sempre più vecchi, abbiamo una speranza di vita che aumenta, ma anche una vita che troppo spesso non è autosufficiente. Sopravviviamo grazie ai farmaci, ma lo scopo dell’Associazione La Grande Via della longevità in salute è invece quello di giungere da vecchi senza farmaci e senza malattie, a morire sani.”-

Oggigiorno si parla molto di digiuno, ma questo astenersi dal cibo davvero può avere effetti benefici sul nostro organismo? – “Uno dei campi di ricerca più interessanti e affascinanti circa la longevità è il campo della cosiddetta ‘restrizione calorica’: se mangiamo meno, viviamo di più. Lo sappiamo da cento anni, gli studi sugli animali di laboratorio hanno dimostrato che meno mangiano e più vivono. I ricercatori hanno allevato scimmie per 30 anni, dividendole in due gruppi, uno che mangiava quanto voleva e uno che mangiava meno. Le differenze erano clamorose. Si è dimezzata l’incidenza di tumori, si è dimezzata l’incidenza dell’infarto. È scomparso il diabete che, invece, è frequentissimo nelle scimmie che mangiano quanto vogliono.” –

Però questo crea dei problemi perché effettivamente mangiare poco non è una cosa semplice per noi. – “Una delle linee di ricerca più recenti e affascinanti è quella che forse non è tanto il mangiar poco, quanto avere dei brevi periodi di digiuno. Secondo questi studi, c’è la forte ipotesi che un semi-digiuno ci permetta di  proteggere e rigenerare le cellule del nostro corpo.” –

Tutto ciò va a beneficio anche del nostro sistema nervoso? – “In particolare il sistema nervoso e tutte le malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, il Parkinson, la Corea di Huntington, la SLA, sono caratterizzati dal deposito di proteine dentro e fuori alle cellule nervose, e c’è la forte ipotesi che con dei brevi periodi di digiuno possiamo allungare la nostra vita con un intelligenza fertile, con un cervello che funziona bene. Non ci interessa la vita lunga se deve essere una vita triste, piena di malattie, che rovina la vita della famiglia perché i figli devono assistere. Ci interessa una vita lunga che sia utile, per poter dare un aiuto ai figli, alla società, per diventare vecchi e anche saggi.” –

Quindi la via della longevità rappresenta il nostro cammino, un pensiero filosofico? “La via della longevità è la via che dobbiamo intraprendere, è il TAO. Non dobbiamo raggiungere qualche cosa, dobbiamo andare nella direzione della consapevolezza, questo vale per i giovani come per i vecchi. La vita è quella cosa che scorre mentre noi siamo impegnati a fare altre cose, e magari, sul punto di morte, ci accorgiamo di esserci dimenticati che eravamo vivi. La consapevolezza della vita è questo. La via la si comincia quando si nasce e, se non ci perdiamo, la possiamo portare avanti fino al momento della morte e allora la morte sarà serena.” –

Un’educazione alimentare consapevole di cosa e come mangiamo, di ciò che fa bene e di ciò che fa male – “Dobbiamo pensare a diffondere l’informazione, a diffondere la consapevolezza: abbiamo un potere enorme nel scegliere quello che mettiamo nel piatto e nel scegliere se lasciarci travolgere dalla organizzazione della vita moderna, o se prendere degli spazi per noi stessi. Siamo consapevoli di avere un corpo che è il tempio della nostra anima, dobbiamo perciò rispettare questo corpo. Abbiamo un potere enorme per contrastare  le linee in cui sta andando l’industria alimentare, che ci propone del cibo spazzatura. Noi abbiamo il potere di scegliere quotidianamente quello che mangiamo, di scegliere se dedicare del tempo a cucinare, a esercitare il nostro corpo, se dedicare del tempo alla vita spirituale. Perché con il cibo, con il movimento fisico e con la vita, possiamo agire sul nostro DNA. Non possiamo cambiare il nostro DNA, ma possiamo attivare o disattivare determinati geni e possiamo dare un indirizzo al nostro DNA per andare nella direzione della via della longevità in salute.” –

Gabriella Origano

Gabriella Origano

Direttore Editoriale di OlisticNews, giornalista iscritta all’elenco dei pubblicisti dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia; lavora per anni nel campo delle Digital Graphic Arts per importanti editori e aziende internazionali. Scopre la...

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