We are all standing on the shoulders of giants, niente è possibile senza coloro che ci hanno preceduto.
“Ciò che conta”, ripeteva sempre Mike, “è l’insegnamento, non l’insegnante”. Per questo scelse una sedia vuota come simbolo del suo messaggio, perché l’insegnamento è perenne.
Ma noi piangevamo, disperate, impotenti, mentre gli dicevamo addio, dimentiche per un attimo che Mike è ormai parte integrante di noi: per un attimo, dunque, abbiamo creduto di aver perso i punti di riferimento, perché Mike, per chi ha profondamente sperimentato il suo lavoro, era il nord, era il sud, era l’est e l’ovest, era il dito che indicava la luna, era il compagno compassionevole e severo, era l’esempio vivente di come, attraverso le mille e mille contraddizioni insite nell’essere pienamente umani, sia possibile raggiungere vette di comprensione e consapevolezza che sono al tempo stesso altissime e profondissime.
Ma ciò che davvero ha contraddistinto il lavoro di Mike è stato il suo insistere ostinatamente sull’accettazione piena di ciò che siamo, unica via per l’elaborazione e la conseguente liberazione dai fardelli del nostro passato, che non ci consentono di esprimere, nell’unico momento che conta, il qui e ora, il nostro vero Sé. È stato un viaggio stupefacente, quello intrapreso accanto e insieme a lui, disseminato di giorni di scoraggiamento e sofferenza, così come di straordinarie rivelazioni. Ma, d’altronde, “Nessuno mai vi ha detto che sarebbe stato facile”, ci ripeteva spesso.
La Via del Cuore, dell’ascolto profondo e totale dell’altro, passa necessariamente attraverso la compassione per se stessi e la comprensione profonda di ciò che siamo veramente passa attraverso la capacità di essere totalmente presenti. L’intelletto serve, è utile e indispensabile nel quotidiano tuttavia, al livello in cui opera il Lavoro di Mike, è soltanto un impedimento. Dunque, il termine “comprensione” – perché tutti sappiamo quanto sia limitato e limitante il linguaggio umano quando si tratta di raccontare esperienze impenetrabili e vastissime – altro non intende se non la comprensione sperimentata col corpo, nel corpo, attraverso il corpo. Niente ha valore, al livello in cui si esprime il Lavoro di Mike, se non è vissuto pienamente, profondamente, a volte dolorosamente, attraverso la nostra carne. Un’esperienza non è tale se non la si sente scorrere forte nelle vene insieme al sangue, se non la si incarna: questo significa “Illuminazione”.
Mike, il nostro amatissimo Mike, prima di andare ci ha demandato il suo insegnamento, assegnandoci il compito della continua trasmissione del suo retaggio. Noi abbiamo raccolto questo suo invito, senza alcun tentativo di emulazione, ma con la pura consapevolezza di portarlo dentro di noi, come parte integrante e sostanziale, perché siamo tutti coloro che abbiamo amato.
Con l’assoluta certezza che “stiamo tutti in piedi sulle spalle dei giganti”.