La malattia è soggettiva

La malattia è diversa per ogni malato: se stiamo male questo male è nostro, solo nostro.
In quel momento nasce però il bisogno di capire… Cosa sta accadendo dentro di noi da farci stare così male?
Il poter catalogare il “nostro” male in qualcosa già conosciuto ci tranquillizza.
Ma la scienza ha catalogato alcuni tipi di sintomi che vengono chiamati sintomi soggettivi: ad esempio il mal di testa conseguente a un trauma è considerato una sindrome soggettiva del trauma cranico lieve. In questa sindrome emerge un’impossibilità di refertazione “oggettiva” supportata da esami clinici.
Esiste quindi una discrepanza tra ciò che il malato dice di avere e il suo riscontro clinico oggettivo.
Continuiamo a considerare la sindrome soggettiva del trauma cranico lieve. La maggior parte delle persone soggette a questa sindrome presentano sintomi quali cefalea, vertigini, alterazione della vista, dell’udito, spesso insonnia, altri di tipo cognitivo come difficoltà di concentrazione, perdita della memoria breve, incapacità di concentrarsi.
Questi sintomi portano ad altre conseguenze come irritabilità, attacchi d’ansia, disistima, depressione lieve.

L’intensità della sintomatologia

Ogni malato avrà una sua intensità per ogni sintomo.
Perché manifestiamo sintomi identici ma con intensità diversa? A cosa è dovuto tutto ciò?
Il processo è semplice: il corpo ci parla con un suo linguaggio e se ci identifichiamo di più con un dato sintomo, lo percepiremo come più intenso.
È come alzare troppo il volume su di un canale: prestiamo attenzione al “nostro” male e lo sentiamo in modo più acuto.

Il significato karmico della malattia

Non solo una malattia, ma anche un incidente che può provocare un trauma al nostro corpo, – che sembra slegato dalla nostra volontà– può significare molto a livello karmico.
L’essere distratti dai sintomi ci fa cadere ancora di più nell’aspetto del canale reattivo: reagiamo cioè in base alla conseguenza di un evento.
Focalizzandosi sul canale proattivo e reagendo in funzione a un evento, dà modo di aprirsi a nuove possibilità di comprensione su ciò che ci è accaduto.
La questione non è dare peso al perché sia accaduto, ma cosa voglia dirci in questo in quel preciso istante.
Le leggi della natura si muovono per darci aiuto sul cammino della consapevolezza, ed è a questo scopo che le domande essenziali sul senso della vita hanno un valore e un significato assoluto.

Il nostro corpo ha una memoria

Possiamo fare qualcosa? Possiamo aiutare il corpo a evitare di cadere in memorie già consolidate? Sì, dobbiamo andare oltre i sintomi e alle manifestazioni fisiche. Dobbiamo evitare di imbatterci in percorsi già battuti e superare il classico meccanismo stimolo-reazione.
Facciamo qualche esempio: pensa con tutta la forza dell’immaginazione, sia visivamente che a livello uditivo, allo scorre del gesso intero sulla lavagna con il suo stridio, oppure alla forchetta che striscia sul piatto o la stessa forchetta fatta passare in mezzo ai denti serrati a morso.
Ne percepisci le sensazioni?
Oppure immagina il ghiaccio: riesci a sentire una singola goccia di ghiaccio scivolarti lungo la schiena?
Ecco, tutte queste sensazioni sono frutto della memoria del corpo che reagisce a stimolo-risposta.

Karma o destino?

A questo punto si capisce che una memoria, prodotta dalle esperienze di ognuno di noi, sia frutto del destino, mentre una memoria priva esperienza diretta – quindi attirata da noi, dai nostri pensieri e non da un real vissuto –è invece legata al karma.
Acquisendo concretamente questa conoscenza il nostro corpo diviene una sorta di “decoder” del linguaggio simbolico della natura che ci viene in aiuto per dirci se un sintomo sia causato dal karma oppure no.
Il corpo è quindi uno strumento nelle nostre mani. Sta a noi decidere in che modo vogliamo interpretare i suoi messaggi.

La malattia ha uno scopo

Qualcuno si è mai chiesto qual è il vero scopo, la vera utilità, della malattia?
Il compito essenziale della malattia è quello di spingere la persona nella sua totale integrità alla guarigione, ma per farlo ha bisogno di darci alcuni campanelli d’allarme: i sintomi.
Soffermandoci sull’etimologia, la parola “sintomo” di per sé significa “accidente”, ma anche “accadere”, “cadere”, dunque il cadere in una situazione e trovarvisi bloccati.
La comparsa di un sintomo ha lo scopo di porsi come una sorta di campanello d’allarme, come se il nostro corpo cercasse di darci un messaggio utilizzando un suo particolare codice fatto di acciacchi o malanni.
È questo il suo unico mezzo di far sentire la sua voce per faci sapere se c’è qualcosa di squilibrato e per parlare direttamente alla nostra totalità.

L’origine karmica del sintomo

Quando compare inspiegabilmente un sintomo è pratica comune soffermarsi solo sull’aspetto emozionale o su quello fisico allo scopo di far sparire il dolore che provoca, ma in questo modo ciò che si è ottiene è il mantenimento dello squilibrio denunciato da quel segnale.
L’essere umano è un’unità somatopsichica integrale, ovvero un insieme di elementi coordinati tra loro in modo da formare un’unica unità complessa, ed è per questa ragione che ogni singola manifestazione della malattia ha l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sul ristabilimento dell’equilibrio perduto.

Le influenze del passato

L’unità somatopsichica interessa il corpo nella sua piena totalità, ma non solo: racchiude in sé anche tutte quelle reminiscenze del passato, forse dimenticate, che necessitano di essere riequilibrate.
Da un punto di vista eterico, tutte queste influenze possono essere il risultato di ascendenti provenienti dal campo energetico familiare o personale del soggetto, e quindi la loro origine va ricercata direttamente nei consanguinei presenti e antecedenti, come nonni, bisnonni, trisnonni.
Abbiamo un’alleata la cui funzione è quella di agire da filtro per queste reminiscenze passate: la nostra coscienza personale.

La coscienza personale

Questa agisce come una sorta di dogana il cui lavoro è quello di far passare o meno alcune forze con il solo scopo di portarci alla guarigione.
La guarigione, la vera guarigione, avvieni quindi con la coscienza di ciò che ci accade.
Per renderci conto dell’importanza che questa gioca nel nostro benessere, diamo uno sguardo agli atleti paralimpici e agli incredibili risultati che riescono a riportare. Il corpo può essere malato e porsi come un ostacolo, ma è la coscienza a fare la differenza e superare ogni freno posto dalla malattia.
Guarire è entrare in relazione totale e armonica con se stessi indipendentemente da come si presenta il corpo.

La consapevolezza della malattia porta alla guarigione

La natura karmica della malattia svolge questo compito.
Il nostro compito è invece quello di ritrovare l’integrità nella nostra coscienza, e per poter compiere questo compito è necessario imparare a riconoscere il significato nascosto dietro ai segnali e i sintomi.
Raggiungere la consapevolezza della malattia è il primo passo che porterà, passando attraverso coscienza e integrità, alla guarigione.

Un articolo di Sergio Audasso
Formatore, Health e Life Coach. Ricercatore scientifico. 
È esperto delle basi neurali dei processi decisionali. 
Si occupa di “effetto Nocebo” nonché del potere della parola e dei pensieri sulle emozioni, sugli organi e sugli apparati. 
Ha elaborato una tecnica breve di cancellazione dei pensieri sabotanti e di Coach Risolutivo dal nome f.i.t. Method (Fast Insight Tratment) – Certificata a norma internazionale. 
Partecipa a gruppi di ricerca scientifica sulle neuroscienze comportamentali e sociali. 
È docente per la formazione continua in medicina (ecm) per il personale sanitario.
Personalmente si interessa della scienza dello Spirito, di esoterismo e percorsi spirituali. 
Conoscitore della filosofia vedica, teosofica e antroposofica, unisce le sue competenze scientifiche – neuroscienze, psiconeuroendocrinoimmunologia e quantistica - agli insegnamenti antichi per
ricercare, utilizzare e diffondere i codici di guarigione e del benessere. 
Autore di numerose pubblicazioni. 
Per Uno Editori è autore di “Psicosofia Karmica” e “Neuro Quantica Evolutiva.”

Book trailer https://www.youtube.com/watch?v=oZx3_8WiwKs
Interviste:
https://www.youtube.com/watch?v=o1s1zF3TBJw&t=156s
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