SANTA LUCIA E LA FESTA DELLA LUCE
12 dicembre, di Elena Carrera
Che piaccia o meno, il 2020 ci sta obbligando a ripensare priorità, abitudini, relazioni e valori. Ci ha fatto ricalibrare la scala delle importanze e apprezzare maggiormente quello che abbiamo, invece di ostinarci cocciutamente a vedere solo quello che ci manca. Perché allora non sfruttare questa inversione di rotta, seppur impostaci da un grave problema, e farla diventare la nuova mappa di navigazione della nostra esistenza? Dipende solo da noi metterci in gioco o fare finta di niente e proseguire sulla vecchia via.
Un nuovo stile di vita potrebbe essere quello di riportare nelle nostre giornate: resilienza, gentilezza, rispetto e tanta luce, non solo metaforicamente. La leggenda di santa Lucia ci può venire in aiuto.
Il 13 dicembre si ricorda la giovane fanciulla Lucia, divenuta martire nel III secolo d.c., durante la persecuzione dei cristiani voluta dall’imperatore Diocleziano. Ella, secondo la leggenda, portava cibo e aiuti ai cristiani, che si nascondevano nelle catacombe di Siracusa, usando una corona di candele per illuminare la sua strada e lasciare così le sue mani libere per raccogliere più cibo possibile. Questa festa coincideva con il solstizio d’inverno, il giorno più corto dell’anno, prima delle riforme del calendario attualmente in uso. Più tardi i missionari cristiani arrivarono in Scandinavia per evangelizzare la popolazione locale, portando con sé la commemorazione di santa Lucia e questa storia di una fanciulla, che portava luce in mezzo alle tenebre, senza dubbio ha suscitato grande empatia con popolazioni che, nel mezzo di un buio dicembre del Mare del Nord, desideravano il sollievo dal calore e dalla luce, più di ogni altra cosa. Inoltre questa festività ha consentito di conservare alcuni loro elementi pagani e pre-cristiani di origine medioevale germanica, inquanto gran parte della religiosità e del folklore scandinavo sono sempre stati incentrati sulla ciclica lotta tra luce e oscurità. Sostituì così, ma conservandone le caratteristiche popolari, la leggenda secondo la quale Lussi, una temibile strega, puniva chiunque osasse lavorare la notte tra il 12 e il 13 dicembre in modo che spiriti, gnomi e troll potessero vagare tranquillamente per i campi e gli animali della fattoria potessero acquistare il dono della parola.
Ed è proprio in questi paesi nordici, in qui la tradizione della rinascita della luce è molto antica e particolarmente sentita, per ovvie ragioni geografiche e meteorologiche, che si è sviluppato il detto che celebrare consapevolmente la giornata di santa Lucia aiuterà a vivere le lunghe giornate invernali con sufficiente luce fino all’arrivo della primavera.
Inoltre, cadendo nella stagione dell’Avvento per i credenti, il giorno di santa Lucia è visto anche come un evento anticipatorio del tempo di Natale, che culmina con la potente luce portata al mondo intero da un neonato in una mangiatoia a Betlemme, la notte tra il 24 e il 25 dicembre di 2020 anni fa.
In questi giorni particolarmente bui, dal 13 al 24 dicembre, potremmo quindi iniziare l’allenamento per impostare un nuovo stile di vita, proponendoci di non aggredire il prossimo ed evitare di scattare alla prima frustrazione, ma coltivare gentilezza ed essere d’esempio nella risoluzione di disagi, conflitti, problemi. Combattiamo ansia e stress donandoci un grande regalo. Facciamoci coinvolgere nuovamente dall’emozione e dalla magia dei bambini e concediamoci di vivere in trepidazione l’arrivo del Natale. Credere, sentire, vivere la magia del Natale è un dono meraviglioso. Pregare e invocare l’invisibile non è illusione. Illusione è pensare di farne a meno. Soprattutto da adulti.
Le prossima, e ultima, puntata d’Avvento 2020 sarà:
19 dicembre/La leggenda del Natale