Quale è lo scopo della bugia?

Chi mente cerca di mettere in campo una strategia che gli permetta di ottenere quel che vuole, infatti il bugiardo non mente a chiunque.

Quel che ognuno decide, è a chi mentire e a chi dire la verità.

Anche se la società punisce chi mente con leggi apposite e regole morali religiose, è comunque impossibile non mentire mai a nessuno.

Troviamo anche sottili differenze tra cultura e cultura, ad esempio nella cultura musulmana l’inganno è contrario al Corano, ma non l’omissione. Diventa a questo punto necessario evitare alcune domande personali, che riguardano la sfera privata.

In sostanza, anche se le menzogna è criticata dalle istituzioni, dalla morale comune, dalla religione, dalle usanze, non possiamo farne a meno, e già così facendo siamo tutti bugiardi!

I commercianti e i politici sanno bene che, proprio quando le cose volgono al peggio, è il momento di dimostrarsi più ottimisti e fingere sicurezza.
Questo perché ciò che conta è ciò che appare, e la gente si fida di chi è sicuro in se stesso, non chi – in modo onesto ma “perdente” in logica di marketing – confessa avere dei problemi.

Una persona che ha timori e dubbi su di se farà una notevole fatica a farsi notare dagli altri in modo positivo, perché le persone sono attirate da chi ha successo e chi appare sicuro e vincente.

Il mentire richiede intelligenza, e solo gli animali superiori ne sono capaci.
Si è notato che quando si mente si attiva tutto il cervello, mentre quando si dice la verità è coinvolto solo il lobo sinistro, che non sa mentire.

Con questo intendiamo dire che il mentire è necessario, ma che in molti ambiti è del tutto deprecabile.

Dire una bugia per danneggiare qualcuno, per esempio, è un atto condannato da tutti in qualsiasi situazione.
Un esempio è la denuncia fatta alle società produttrici di sigarette: quando risultò che il legame tra tumore e fumo di sigaretta era ben noto alle case produttrici, ma che avevano omesso di dirlo per non danneggiare i propri affari.

In questo caso ben pochi hanno ritenuto questo modo di fare come scusabile.

Stessa cosa succede quando le bugie diventano la norma.

Chi crede più a una persona che tutti sanno essere un perfetto bugiardo?

Un simile individuo avrà molte difficoltà a costruire legami stabili con gli altri, perché tutti avrebbero sempre il sospetto di essere ingannati in qualche modo.

Il fatto è che mentiamo di continuo e più volte al giorno anche con noi stessi, e spesso neanche ce ne accorgiamo.

Ad esempio, quando abbiamo a che fare con un fatto troppo spiacevole per essere valutato dalla mente logica, mentiamo a noi stessi, costruendoci una realtà alternativa, in cui il fatto è diverso da come è stato realmente.

Tale bugia è importante e ha una funzione molto utile, perché protegge il nostro Sé dai traumi che deriverebbero se prendesse coscienza di come stanno realmente le cose.

Questo si traduce nell’inventarci scuse quando le cose non vanno come vorremmo, ma non accettiamo la più probabile delle verità.

Se gli altri non ci parlano, è perché non capiscono le nostre doti, e non perché, invece, siamo antipatici.

Questo modo di fare può portare a conseguenze molto serie.
Una volta, durante le ricerche sul linguaggio del corpo con il mio collega dr Meridda, conoscemmo una donna che riteneva un “vero” uomo solo chi era rozzo e brutale, e fino a quel giorno ha avuto solo partner che la trattavano molto male.

Abbiamo poi scoperto che anche suo padre faceva così, ma interrogata sul fatto rispose che “lo faceva per il suo bene”.

Mentire a sé stessa ha finito per farle vivere un rapporto pericoloso con gli uomini!

Tali bugie “vitali” riducono il dolore percepito a livello psicologico, e filtrando la realtà nel modo da confermare ciò che si vuole credere.
I sensi percepiscono ugualmente i segnali, ma arrivando al cervello questi vengono selezionati per l’inconscio, e non affiorano mai in superficie.
Finiamo cosi, per cancellare ciò che stiamo osservando realmente.

 

Tramite queste bugie, si allevia quindi lo stress del momento, ma si accumula in futuro un potenziale pericolo.
La consapevolezza infatti è ridotta dello stesso tanto, di quanto aumenta l’autoinganno.

L’equilibrio, come dicevano già gli antichi greci, è la chiave di tutto.
Un eccesso di verità è dannoso, così come un eccesso di menzogna.

 

Fabio Pandiscia

 

Per approfondimenti consiglio i miei libri:
Prova a mentirmi – edizioni franco angeli     – Il metodo antiballe – edizioni anteprima

Fabio Pandiscia

Dottore in Psicologia ad indirizzo clinico e di comunità, Ricercatore e Master Trainer PNL , Autore di vari libri sul linguaggio del corpo, miglioramento personale e PNL. Coach Counselor con certificazione ISI-CNV, Imprenditore e Partner di varie...

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